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Grotta del Cavallo – 45.000 – 43.000 anni fa

– presso Nardò, Puglia, Italia. Prime tracce dell’Homo sapiens in Europa. La grotta, che presenta un’apertura di 5 m, si trova a 15 m sul livello del mare sulla costa rocciosa di Uluzzo, vicino a Nardò. Nel 1964 sono stati trovati al suo interno due denti da latte nel contesto di utensili litici dell’Uluzziano. Secondo lo studio di un team di ricercatori dell’Università di Vienna condotto dall’antropologo italiano Stefano Benazzi e pubblicato nel 2011, i denti appartengono alla specie Homo sapiens, datazione: 45.000 – 43.000 anni fa. Quindi anche la cultura uluzziana è da ascriversi all’Homo sapiens e non all’uomo di Neanderthal, come si era pensato inizialmente.

http://www.nationalgeographic.it/scienza/2011/11/04/news/homo_sapiens_puglia_nature-639248/

http://www.nature.com/nature/journal/v479/n7374/extref/nature10617-s1.pdf

 

 

Grotta del Romito – 23.000 anni fa,

– Papasidero, in provincia di Cosenza, Calabria settentrionale, Italia. Incisioni, utensili litici, sepolture. 39° 54′ 39″ Nord 15° 55′ 42″ Est  Il sito archeologico si divide in due ambiti: la grotta vera e propria con una lunghezza di 34 m in direzione est-ovest e il riparo che si estende per 34 metri a est-ovest. È stato abitato dal Paleolitico superiore al Neolitico, per un lunghissimo arco di tempo che va dal 16.800 al 4.470 a. C. Grotta del Romito significa “grotta dell’eremita”. Al suo interno si può ammirare l’incisione di un toro dalla lunghezza di 1,20 m incisa su un masso lungo ca. 2,30 m. Il graffito è stato scoperto nel 1961. Sotto il toro vi è la raffigurazione di un bovide limitata alla zona della testa, il petto e parte del dorso. Un altro masso, posto di fronte a quello con il bovide, reca segni non identificati. Oltre a diverse sepolture del Neolitico, recenti scavi hanno scoperto una sepoltura molto più antica che risale a 16.000 anni fa. L’importanza del sito è legata alla grande quantità di reperti paleolitici che coprono un arco temporale da 23.000 a 10.000 anni fa e hanno consentito la ricostruzione della vira sociale, dell’habitat e dell’alimentazione dell’Homo sapiens. Il sito è aperto al pubblico e corredato da un “antiquarium” in cui sono esposti alcuni dei reperti.

Grotta del Romito. Dominio pubblico.

Grotta del Romito. Dominio pubblico.

Grotta del Romito. Incisione di uro.

Grotta del Romito. Incisione di uro. Dominio pubblico.

http://www.papasidero.info/la-grotta-del-romito/

Un film della RAI sul sito archeologico. 2,45 minuti.

 

Sicilia:

Cala dei Genovesi nell’isola di Levanzo (Egadi), Grotta dell’Addaura vicino a Palermo e Grotta di San Teodoro nel comune Acquedolci, Italia. Pitture rupestri in grotte. Scheletro di una donna, l’unica sepoltura del Paleolitico in Sicilia. 

1:  Cala dei Genovesi:

38°00′06.05″N 12°19′17.85″E Raffigurazioni eseguite in epoca diversa e con tecniche diverse: incisioni e dipinti di colore rosso e nero. Il primo gruppo è il più antico e appartiene alla cultura gravettiana come anche i reperti litici scoperti nella grotta: figure di animali tipici per il clima freddo, come cervi, bovidi (bos primigenius) e l’equus hydruntinus, un equide di cui sono stati trovati nel sito molti resti ossei. (Il secondo gruppo di dipinti in nero appartiene al Neolitico.)

Grotta del Genovese. Incisione principale, uomo con copricapo. Dominio pubblico.

Grotta del Genovese. Incisione principale, uomo con copricapo. Dominio pubblico.

http://www.grottadelgenovese.it/IT/index.htm

 2: Grotta dell’Addaura:

38°11′15″N 13°21′8″E Si trova sulle pendici settentrionali di Monte Pellegrino. Vi sono diversi tipi di incisioni parietali. Figure umane, come quella di una donna incinta con un sacco sulle spalle e un uomo con una maschera di uccello sul volto. Una scena particolare di gruppo dal significato oscuro: uomini nudi danzano intorno a due uomini stesi a terra e forse legati, mentre altri uomini assistono alla scena. Gli uomini hanno i capelli lunghi e alcuni di essi indossano anche la maschera di uccello. Forse un rito di iniziazione sessuale.

Veduta di Addaura con il Monte Pellegrino sulla destra, in cui si trovano le grotte di Addaura.Foto: Pepposki CC-BY-SA-3.02.52.01.0

Veduta di Addaura con il Monte Pellegrino sulla destra, in cui si trovano le grotte di Addaura. Foto: Pepposki CC-BY-SA-3.02.52.01.0

Grotta dell'Addaura. Incisioni. La replica è esposta al Museo Archeologico Regionale di Palermo. Foto:

Grotta dell’Addaura. Incisioni. La replica è esposta al Museo Archeologico Regionale di Palermo. Foto: Bernhard J. Scheuvens aka Bjs CC-BY-SA 2.5

3: Grotta di San Teodoro:

Scheletro di donna rinvenuto nel 1937 nella Grotta di San Teodoro, ai piedi del Monte San Fratello. Insieme alla donna vennero alla luce gli scheletri di altri sei individui, quattro maschi e due femmine, che però non erano completi e oggi sono esposti in diversi musei italiani. Il sesso dello scheletro intatto fu determinato negli Anni Ottanta. Si tratta di una donna morta a circa trent’anni, alta 1,65 m, vissuta tra 14.000 e 11.000 anni fa. Ne è stato ricostruito il volto con l’argilla.

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