L’uomo dei Vangeli
La ricerca del Gesù storico presenta notevoli problemi. Eppure nessuno è tanto noto in Occidente quanto Gesù. Senza di lui il cristianesimo non sarebbe mai esistito. Perlomeno non come lo conosciamo oggi. Forse sarebbe esistito un altro cristianesimo, costruito intorno ad un altro Messia: Giovanni il Battista. Ma chi fu l’uomo di Nazareth figlio di Maria e Giuseppe che, stando ai Vangeli canonici, predicò qualcosa di nuovo, di assolutamente rivoluzionario per un ebreo della sua epoca?
Qualcosa che di colpo cambiò la faccia dell’inesorabile Jahve dell’Antico Testamento esortando al perdono, a porgere l’altra guancia e amare il prossimo come se stessi? Di certo Gesù non nacque a Nazareth. Fu detto nazoreo (anche nazareno o nazireo) perché uomo particolarmente pio, che seguiva alla perfezione le leggi della Torah ed era santo già nel ventre materno.
Gesù: realtà o finzione?
Non esistono prove sicure che attestino la sua storicità. Le rare testimonianze scritte e solitamente addotte, non tengono. Anche le parole dello storico Flavio Giuseppe sono probabili interpolazioni tarde di qualche letterato cristiano che cercò di supplire in extremis alla mancanza di una sola menzione di Gesù Cristo nelle opere dello storico di origine ebraica. Nessun contemporaneo di Gesù, quindi, parla di lui. Una cosa, a dir poco, stupefacente.
Per questo motivo si è ipotizzato che Gesù in realtà non sia mai esistito, che si tratti di un personaggio fittizio, di un espediente letterario inventato di sana pianta dalla penna degli evangelisti e dalle prediche dell’apostolo Paolo allo scopo di attribuire una certa autorità al nuovo culto cristiano. Tanto più che la nuova religione, nata in seno all’universo ebraico, secondo la visione di Paolo di Tarso doveva stabilizzarsi e prender piede anche nel mondo greco-romano.
Il Gesù storico: una realtà o una finzione letteraria? No. Un indizio inconfutabile che parla per la sua esistenza c’è, ed è la storicità di suo fratello Giacomo. Sappiamo che Giacomo è realmente vissuto. Di lui raccontano testimonianze autorevoli di contemporanei. Anzi, dopo la morte di Gesù fu proprio Giacomo a prendere le redini della comunità protocristiana di Gerusalemme . Per volontà del suo stesso fratello. Questa è la prova dell’esistenza di Gesù.
E poi? Che idea possiamo farci del celebre nazoreo? Fino a che punto possiamo credere all’immagine di Gesù così come viene dipinta dai Vangeli canonici? Molto poco, purtroppo. I Vangeli furono scritti parecchio tempo dopo la morte di Gesù, sono redatti in greco, emanano un forte spirito ellenistico, presentano dei paralleli evidenti con il cristianesimo paolino. Si tratta, insomma, di un pensiero religioso che mal si adatta all’ebreo Gesù, educato secondo la tradizione mosaica.
Inoltre sappiamo che l’apostolo Paolo non aveva mai conosciuto Gesù di persona. Dunque propose al mondo greco-romano l’immagine più appropriata, quella purificata dai caratteri profondamente ebraici che essa aveva in origine. Gli mostrò un Gesù ellenizzato, di modo che la sua immagine potesse assumere un valore universale. Così anche l’ultimo romano sarebbe stato in grado di capirla, di accettarla senza grandi difficoltà. Il Gesù di Paolo non è il vero Gesù, ma un Messia universale.
Leggere i Vangeli fra le righe e rivalutare il messaggio degli Apocrifi
E allora? Come tornare alla fonte e riscoprire il Gesù storico? Analizziamo attentamente i Vangeli canonici senza però tralasciare gli Apocrifi (scritti non accettati dalla Chiesa), che possono offrirci indizi importanti. Esaminiamo attentamente la storia della Palestina dell’epoca di Gesù e tentiamo di leggere i Vangeli fra le righe. Ci accorgeremo che il vero protagonista della scena politico-religiosa del I secolo originariamente non era Gesù, ma il predicatore Giovanni il Battista.
Vedremo che inizialmente Gesù era un seguace di Giovanni. Gesù si lasciò battezzare da lui sulla riva del Giordano perché doveva ricevere una legittimazione dinanzi ai discepoli di Giovanni per poter essere uno di loro. Ad un certo punto, però, Gesù iniziò a formare attorno a sé un proprio gruppo di seguaci, alcuni dei quali erano ex discepoli di Giovanni, come Pietro. Si cristallizzarono quindi due gruppi differenti, entrambi capeggiati da uomini carismatici. La comunità di Giovanni e la comunità di Gesù.
Non dobbiamo immaginarli come innocui gruppi di preghiera, ma piuttosto come due partiti politici. Giacché politica e religione, in quell’epoca lontana e in terra di Palestina, andavano a braccetto. Impossibile dividerle l’una dall’altra. Con le loro parole infuocate, Giovanni e Gesù fomentavano il cambiamento, la ribellione. Sarebbe giunto il regno di Dio, il vero re.
Le conseguenze furono inevitabili. Giovanni Battista finì per morire decapitato nella fortezza di Erode e Gesù crocifisso, con il beneplacito del procuratore romano Ponzio Pilato, il quale non era affatto il titubante innocuo dei Vangeli canonici, bensì un funzionario corrotto e senza scrupoli che sarebbe stato più tardi deposto dall’incarico governativo dai suoi stessi conterranei.
Tra Gesù e Giovanni nacque una sorta di rivalità. E questa portò alle seguenti reazioni dei loro discepoli: i seguaci di Gesù ridussero Giovanni a una figura marginale, attribuirono al loro Messia le gesta del predicatore del deserto che fecero morire in modo inglorioso, dopo la danza erotica di Salomè; i seguaci di Giovanni, che si sentivano traditi dai discepoli di Gesù, abbandonarono la Palestina e più tardi, nei loro scritti sacri, avrebbero mosso pesanti accuse contro Gesù.
Allora riusciremo mai a riconoscere, tra la polvere dei secoli passati e le varie manipolazioni documentali, il volto sfocato di Gesù? Forse una lontana eco giunge da un apocrifo: il Vangelo di Tommaso. Leggendo in questi 114 loghia (detti di Gesù), si può farsi almeno un’idea del suo pensiero. Un pensiero gnostico permeato di magia che non avrebbe fatto piacere al misogino Paolo e tanto meno ai futuri padri della Chiesa. Un’altra eco giunge invece dagli scritti dei giovanniti che raccontano di lui cose inquietanti, a dir poco incredibili. E proprio su queste affermazioni si sarebbe basata l’eresia templare e quella del Priorato di Sion. Che dicevano, dunque, i discepoli di Giovanni?
Per approfondire il tema, vedi il mio saggio “L’Eresia Templare” incentrato sulla storia del Tempio e l’eresia giovannita
e il saggio “Il Serpente Rosso” che tratta l’eresia giovannita e i suoi collegamenti con le società segrete.
troppe affermazioni apodittiche. Non convince fin da subito
l nome Gesù era abbastanza comune, non era esclusivo per il figlio di Dio come la Chiesa ci insegna.
Quindi, quando si fa una preghiera, invocando il nome Gesù, chi lo sa a quale Gesù va finire la nostra preghiera.
Anche lo storico Ebreo Giuseppe Flavio nel suo libro Antichità Giudaiche parla di diversi Gesù.
http://www.alateus.it/Antichitait.pdf
Gesù, figlio di Nauecos, della tribù di Efraim, Gesù, figlio di Nun, della tribù di Efraim, Gesù, figlio di See, Gesù, figlio di Damneo, Gesù, figlio di Gamaliel, Gesù, figlio di Josedek, ecc…
Libro III:49 Tutti quelli atti alle armi, egli li separò dalla moltitudine e mise a capo di loro Gesù, figlio di Nauecos, della tribù di Efraim, uomo di grande coraggio, abituato alla fatica, largamente dotato di intelligenza, abile a parlare, e timorato di Dio con una pietà singolare imparata da Mosè, (uomo) che godeva della stima degli Ebrei.
Libro III:308 – 3. Ma Gesù, figlio di Nun, della tribù di Efraim, e Caleb della tribù di Giuda, andarono atterriti in mezzo a loro e frenarono la moltitudine scongiurandola a farsi coraggio, a non seguitare ad accusare Dio di menzogna, a non credere a coloro che li avevano terrorizzati con false asserzioni sui Cananei, e a credere invece a chi li stimolava a protendersi verso la felicità e verso l’acquisizione di tutti quei beni.
Libro XI:79 – 2. Nel secondo anno dopo il ritorno dei Giudei a Gerusalemme, nel secondo mese dal loro arrivo, ebbe inizio la costruzione del tempio; gettarono le fondamenta durante il novilunio del secondo mese del secondo anno, iniziarono a edificare su di esse e ne affidarono la cura dei lavori ai Leviti che avevano raggiunto l’età di vent’anni, e a Gesù, i suoi figli e fratelli, a Zadmielo, fratello di Giuda, figlio di Aminadab, e ai suoi figli.
Libro XI:121 In quel tempo era sommo sacerdote il figlio di Gesù, di nome Joakeimo. In Babilonia c’era pure un uomo giusto che godeva di buona stima dalla folla, (era) primo sacerdote del popolo, chiamato Esdra; costui, essendo molto istruito sulle leggi di Mosè, divenne amico del re Serse.
Libro XI:298 La motivazione è la seguente. Joanne aveva un fratello di nome Gesù, e Bagose, del quale era amico, gli promise di dare a lui il sommo sacerdozio.
Libro XII:238 Tuttavia Gesù, fratello di Onia, fu privato del sommo pontificato allorché il re si sdegnò con lui e lo diede a suo fratello minore, di nome Onia; Simone aveva, infatti, tre figli, e il sommo sacerdozio spettava a tutti e tre, come abbiamo indicato.
Libro XII:239 E quando Gesù cambiò il suo nome in Giasone, e Onia fu chiamato Menelao e quando Gesù, che prima era sommo sacerdote, si ribellò contro Menelao, che era stato designato dopo di lui, il popolo si divise in due fazioni: i Tobiadi tenevano per la parte di Menelao,
Libro XV:322 Ma siccome, da una parte, Simone non era abbastanza illustre per diventare suo parente, ma d’altra parte era troppo importante per venire disprezzato, coronò il suo desiderio in una maniera ragionevole aumentando il prestigio della figlia ed innalzando lui a una delle posizioni più onorifiche, in questo modo: depose subito Gesù, figlio di Fiabi, da sommo sacerdote, e a questo ufficio designò Simone, e poi contrasse matrimonio con sua figlia.
Libro XVII:341 E trasgredì le leggi ancestrali sposando Glafira figlia di Archelao che era stata moglie di suo fratello Alessandro e aveva avuto figli: per i Giudei è incompatibile sposare la moglie di un fratello. Eleazar non restò a lungo nel sommo pontificato, poiché quando era ancora vivo fu sostituito da Gesù, figlio di See.
Libro XX:200 Con il carattere che aveva, Anano pensò di avere un’occasione favorevole alla morte di Festo mentre Albino era ancora in viaggio: così convocò i giudici del Sinedrio e introdusse davanti a loro un uomo di nome Giacomo, fratello di Gesù, che era soprannominato Cristo, e certi altri, con l’accusa di avere trasgredito la Legge, e li consegnò perché fossero lapidati.
Libro XX:203 Convinto da queste parole, Albino inviò una lettera sdegnata ad Anano minacciandolo che ne avrebbe portato la pena dovuta. E il re Agrippa, a motivo della sua azione depose Anano dal sommo pontificato che aveva da tre mesi, sostituendolo con Gesù, figlio di Damneo.
Libro XX:213 Il re poi depose Gesù, figlio di Damneo, dal sommo sacerdozio e designò suo successore Gesù, figlio di Gamaliel. Perciò sorse una ostilità tra quest’ultimo e il suo predecessore. Ognuno di essi raccolse una banda di gente molto temeraria e spesso avveniva che, dopo lo scambio di insulti, si andasse oltre, pigliandosi a sassate. Anania sovrastava tutti, facendo buon uso della sua ricchezza per attrarre quanti erano disposti a ricevere doni di corruzione.
Libro XX:234 In quel periodo Gesù, figlio di Josedek, uno dei prigionieri ritornati, assunse l’ufficio di sommo sacerdote. Egli e i suoi discendenti, quindici in tutto, tennero l’ufficio fino al regno di Antioco Eupatore; e per quattrocentoquattordici anni vissero sotto una forma di governo democratico.
Se sei interessato ad aggiungere un tassello, potresti fare un escursus sulla Sura 3 del Corano… ma non in Italiano.
Non sono soddisfatto totalmente.Ma questi scritti danno la possibilita‘ a riflettere, e aumentare la ricerca di noi gente del dubbio.
Salve Elio! Se fossimo subito soddisfatti, la nostra ricerca si fermerebbe qui. Invece dobbiamo sempre andare avanti, indagare nel profondo. Lo scopo di questi articoli è proprio quello di porre domande, stimolare alla ricerca e al dialogo. Un caro saluto.
sono d’accordo solo in parte con quanto detto….gesu‘, dopo l’incontro con giovanni, viene da questi iniziato, attraverso il battesimo, all‘ essenismo di cui lo stesso giovanni era leader. gesù e giovanni, i due messia, il primo politico ed il secondo spirituale ( come le sacre scritture volevano), si pongono al vertice di una vera e propria organizzazione politico/religiosa che attua una forte resistenza al potere di roma ed alla corruzione di alcuni capi dell’ebraismo ufficiale. qualcosa non funziona e giovanni viene ucciso. gesù è quindi costretto ad assumere entrambi i ruoli politico/spirituale. il resto lo conosciamo…..
L’uomo che ha diviso la storia.
Complimenti per la chiarezza della tesi e della documentazione.
Ely