Simbolo dei primi re d’Egitto e signore della guerra

 

 

Horus il falco: i primi re d’Egitto di cui abbiamo notizia, scolpivano la sua immagine sulle steli mortuarie e univano il suo nome al loro nome. Horus apriva le sue ali nel cielo d’Egitto sin dagli albori dell’epoca dinastica. Sulla terra, il falcone era rappresentato dal regnante che si definiva “Horus vivente”, il figlio di Osiride. A Buto e Nechen, antiche capitali del regno, si venerava in primis Horus. Anzi, per porre l’accento sul legame stretto della divinità alata con Nechen, si usava l’espressione “Hor- necheny” , “Horus di Nechen”. Molto più tardi i Greci avrebbero chiamato questo nucleo cittadino Hierakonpolis, “Città del falco”.

Falco Horus

Falco Horus con l’arpione che vince il nemico del Delta. Dettaglio Paletta di Narmer, Museo Egizio del Cairo. Disegno di Sabina Marineo.

Ma Horus il falco veniva detto anche “Hor – behedety”, e cioè “Horus di Behedet”, perché Behedet era uno dei tanti nomi che stavano a definire la città di Edfu. Dunque a Nechen ed Edfu/Behedet  s’innalzavano i principali complessi templari del meridione dedicati a Horus, mentre nella città di Buto si ergeva il santuario del Delta che, in tempi lontani, era stato dominio di Neith e poi divenne parte del complesso dell’Horus con l’arpione.

Il personaggio di Horus si muove tra storia e leggenda. Nelle liste del sacerdote Manetone di Sebennytos, così come nel Canone di Torino, sono riportati i nomi dei primi re del Basso Egitto che corrispondono agli dèi dei primordi: Ptah, Ra, Shu, Geb, Osiride, Seth. Poi fanno capolino i semidei, sovrani dell’Alto Egitto. E, primus inter pares, appare il falco Horus. Non è da escludersi che ci troviamo dinanzi alla mitizzazione di sovrani storici. Forse gli dèi che governarono sulle Due Terre nell’epoca più lontana, non sono altro che i re del “primo tempo”, quelli del “sep tepj”.

Qualcosa di simile è accaduto in Mesopotamia con la figura di re Gilgamesh. Oggi sappiamo che questo sovrano, eroe del primo epos della storia, regnò veramente sulle città-stato di Sumer intorno al 2800 a.C. Sono state ritrovate delle iscrizioni nell’antichissima città di Kish che riguardano re Mebaraggesi e suo figlio Agga. I due si dicono rivali di Gilgamesh e parlano di battaglie condotte contro il sovrano. Altra prova della storicità di Gilgamesh è una tavoletta d’argilla scoperta a Nippur.

Senza questi ritrovamenti, si sarebbe continuato a credere che Gilgamesh fosse soltanto il frutto della fantasia del letterato Sin-leqe-unnini. Invece oggi sappiamo con sicurezza che si tratta di un personaggio storico, anche se le vicende della sua esistenza furono arricchite di orpelli mitici.

tomba di Narmer ABYDOS B17-18

Tomba di re Narmer, Abydos. Fotografia storica.

In Egitto, dove la vita si svolgeva soprattutto sulle rive del Nilo che attraversava il Paese in tutta la sua lunghezza mentre il resto era deserto, i sovrani adempivano le visite di Stato, le cerimonie religiose e le esecuzioni giudiziarie spostandosi nelle loro imbarcazioni lungo il fiume. È logico quindi che possedessero diverse residenze in luoghi differenti, in cui soggiornare tra uno spostamento e l’altro.

A Buto, l’odierna Tell el-Farahin, si trovava non soltanto il santuario del dio, ma anche un palazzo di re Horus. Lo provano importanti reperti: la scoperta delle fondamenta di un edificio labirintico di epoca predinastica operata dall’egittologo tedesco Thomas von der Way e alcune tavolette della I e della II dinastia appartenenti ai sovrani Djer e Hetepsechemui che definiscono tale edificio il palazzo dell’Horus con l’arpione.

Il personaggio di Seth precede direttamente Horus sia nelle liste di Manetone sia nel Canone di Torino, mettendo fine alla dominazione degli dèi sulle Due Terre. Dunque dovette esserci un momento in cui Seth e Horus si trovarono a faccia a faccia: Il momento di passaggio dal regno degli dèi a quello dei semidei. E, infatti, diversi miti teogonici raccontano delle lotte tra Seth e Horus avvenute in seguito all’uccisione di Osiride compiuta da Seth, oppure alle sommosse organizzate da quest’ultimo allo scopo di impadronirsi del trono di Ra.

Del resto i ritrovamenti archeologici confermano la lista di Manetone, giacché le origini di Seth sono più antiche di quelle di Horus. Seth e Horus, fratelli ed eterni rivali, rappresentavano nell’iconografia sacra delle Due Terre l’Alto e il Basso Egitto.

Per approfondire il tema dell’Egitto predinastico e protodinastico, rimando al mio saggio „Prima di Cheope“ edito da Nexus Edizioni, 2013.

 

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